Recensioni discografiche.
The Youngbloods
Casa discografica: RCA
Anno: 1967
Guidati dal folksinger newyorkese Jesse Colin Young, gli Youngbloods schierano un altro chitarrista proveniente dal folk, Jerry Corbitt, e la coppia ritmica Lowell "Banana" Levinger e Joe Bauer. Lo stile è un folk beat alla maniera dei Lovin' Spoonful, con più respiro strumentale (Grizzly Bear, Four In The Morning), e soprattutto con la splendida voce del leader. Il primo LP contiene anche il pezzo più famoso del gruppo, e uno dei più significativi della lunga stagione californiana, Get Together, passato inosservato in origine, poi lentamente salito fino al numero 5 delle classifiche USA, nel 1969. Una curiosità: ne fu realizzata anche una versione cantata in italiano (Se qualcuno mi dirà), pubblicata solo su 45 giri, ora rarissima.
Earth Music
Anno: 1968
Ancora prodotto da Felix Pappalardi, il secondo LP conferma quel che di buono si era intuito nel disco d'esordio. Il suono si è fatto più maturo, ha preso la forma di un folk rock di notevole valenza melodica, dai ritmi moderati con brio, una classica "good time music" che mette di buon umore. Euphoria, Sugar Babe, The Wine Song, e la Reason To Believe di Tim Hardin sono i momenti migliori. Quando Jerry Corbitt lascia per fare il folksinger, il gruppo si sposta in California, nei dintorni di San Francisco, dove l'ambiente è più favorevole a quel tipo di musica.
Elephant Mountain
Anno: 1969
La band rimane schierata a trio: Young (basso), Banana (chitarra, piano elettrico), Bauer (batteria). Tutti brani originali ora, segno di una raggiunta maturità compositiva (Young firma la maggior parte dei brani) e di un ottimo affiatamento. Prodotto da Charlie Daniels, il terzo album contiene le canzoni più belle del repertorio: la splendida Darkness Darkness (rivisitata più volte nel corso degli anni, recentemente anche da Robert Plant), Sunlight, Beautiful, Rain Song, Quicksand, Ride The Wind.
Two Trips
Casa discografica: Mercury
Anno: 1970
Un disco ibrido, frutto di una maldestra operazione discografica: quattro brani inediti degli Youngbloods, antecedenti al primo LP, più una selezione da Young Blood, il secondo album solistico di Jesse Colin Young, da cui il gruppo prese il nome. È una classica operazione di disturbo operata dalla Mercury per sfruttare in qualche modo il successo del gruppo e i pochi brani in proprio possesso.
Rock Festival
Casa discografica: Raccoon
Selezione di nastri dal vivo e in studio registrati nel corso del 1970, tra cui un altro brano di Tim Hardin (Misty Roses), un blues di Jimmy Reed (Peepin' & Hidin'), il traditional Fiddler A Dram, e altri originali firmati dai tre musicisti. Un suono soft, dominato dal piano elettrico (On Beautiful Lake Spenard) e dalla voce un po' malinconica di Young.
Ride The Wind
Anno: 1971
live
Dal vivo a New York, novembre 1969: cinque brani lunghi (Ride The Wind, Sunlight, The Dolphin di Fred Neil, Get Together, Beautiful), uno corto (Sugar Babe), tutti nel classico stile Youngbloods, folk rock con brio, lunghe divagazioni strumentali jazzate, e buone vibrazioni. Successo di pubblico ma vendite in discesa.
Good & Dusty
Molti oldies (Stagger Lee, That's How Strong My Love Is, Let The Good Times Roll, Willie And The Hand Jive, Will The Circle Be Unbroken), qualche originale (Light Shine, poi anche nel repertorio di Young da solista). Come il successivo, documenta le radici della band.
High On A Ridge Top
Anno: 1972
Ancora repertorio vario, perlopiù cover: Bob Dylan, Taj Mahal, Jimmy Reed, Ritchie Valens, Robert Johnson, Big Bopper, anche la She Came In Through The Bathroom Window dei Beatles, e un solo originale (Dreamboat). Non si sa se fosse stasi creativa o solo un momento di disimpegno, perché il gruppo si scioglie poco dopo. Young continua per la sua strada, con una carriera solistica più che dignitosa ma sempre trascurata. Dei compagni si perderanno presto le tracce, dopo alcuni estemporanei progetti solistici (Moonset di Joe Bauer, Crab Tunes di Banana & Bauer, Mid Mountain Ranch a nome Banana & The Bunch).
Point Reyes Station
Casa discografica: Edsel
Anno: 1987
Antologia '70-'72.