Mina

Genere italian, female vocalists, pop, italiana, jazz

Esistono almeno tre artisti corrispondendi a questo nome: 1. Mina cantautrice storica della musica pop italiana, 2. Mina band strumentale post-disco di nazionalità tedesca, 3. Mina cantautrice pop coreana

1. Mina Anna Mazzini - conosciuta con il solo nome Mina - (Busto Arsizio, 25 marzo 1940) è una cantante italiana.
Artista di fama internazionale e voce fra le più apprezzate nel panorama pop mondiale, rappresenta un punto di riferimento per tutte le interpreti femminili. La sua lunga e fortunata storia artistica si estende dalla fine degli anni cinquanta sino a oggi ed è tutt'ora in evoluzione; la sua voce, dall'inconfondibile timbro, si distingue per potenza ed estensione.
È stata una delle più grandi interpreti della canzone pop e melodica italiana durante gli anni '60 e '70, raggiungendo una fama ed una popolarità ineguagliate in ambito nazionale. Ha abbandonato le scene alla fine del 1978, ritirandosi a vita privata e continuando ad incidere dischi senza più apparire in pubblico.
Nel 1990 ha acquisito la cittadinanza svizzera (si trasferì a Lugano nel 1966).

Mina è cresciuta a Cremona, città con la quale è in qualche modo identificata da quando la giornalista ed amica Natalia Aspesi coniò per lei il soprannome Tigre di Cremona.
Ha cominciato la sua carriera artistica nel 1958, a diciotto anni. È proprio di quell'anno la sua prima esibizione - sul palco de "La Bussola", noto locale di Marina di Pietrasanta, in Versilia - con la canzone Un'anima tra le mani (brano di Celli e Guarnieri, portato al successo da Marino Barreto Jr e inciso nel 1965 anche dal gruppo The Rokes con il titolo Un'anima pura). Grazie a quella prima uscita, viene notata dal discografico Davide Matalon (fondatore e direttore della Italdisc), che le propone un contratto discografico.

In quel periodo, sull'onda del Rock and Roll che invade l'Italia, incide in inglese i brani Be Bop a Lula e When con lo pseudonimo di "Baby Gate". Nel primo periodo sia Mina che il suo "alter ego" Baby Gate convivono, in attesa di capire quale delle due immagini artistiche avrà il maggior successo di pubblico.
Debutta in televisione nel 1959 nel programma "Il Musichiere", dove canta Non partir e stravolge a tempo di rock il successo melodico sanremese intitolato Nessuno; nella stessa puntata (in cui è anche ospite Adriano Celentano, che canta Il tuo bacio è come un rock), viene rivelato al pubblico che Mina e Baby Gate sono la stessa persona.
Nel '60 partecipa al Festival di Sanremo con i brani È vero e Non sei felice. Nel 1961 torna con Le mille bolle blu e Io amo, tu ami: data per favorita alla vigilia della manifestazione, si classifica rispettivamente quarta e quinta con le due canzoni. Amareggiata per la campagna stampa montata a suo sfavore a proposito di una rivalità (in realtà inesistente) con la debuttante Milva, e delusa dal risultato al di sotto delle aspettative, decide di non partecipare mai più al Festival, ma dalle edizioni successive ripescherà tutti gli anni uno o due brani in gara, incidendoli nella sua personale interpretazione e ottenendo talvolta risultati sorprendenti sia in termini artistici che commerciali.

Emblematico a tale proposito sarà il successo di E se domani, passata inosservata nelle versioni di Fausto Cigliano e Gene Pitney, e da lei trasformata in un vero e proprio standard.

La sua carriera televisiva subisce un brusco colpo di arresto nel 1963, quando la sua coraggiosa decisione di non interrompere né nascondere una gravidanza extraconiugale, dovuta alla sua relazione con l'attore Corrado Pani (già separato di fatto, ma legalmente ancora sposato con Renata Monteduro), le causa la censura totale dai programmi televisivi e radiofonici RAI.
Fu solo due anni dopo e grazie all'enorme consenso e nostalgia del pubblico (i suoi dischi continuavano a stazionare al primo posto nelle classifiche), che i dirigenti RAI decisero di riammettere la sua presenza sugli schermi, acclamata dal pubblico. Il ritorno avvenne nella trasmissione di Mike Bongiorno "La fiera dei sogni", con la canzone È l'uomo per me, che Mina scelse quasi a voler ribadire le proprie coraggiose scelte; memorabile, di lì a poco, la sua partecipazione a Studio Uno, dove il pubblico del Delle Vittorie la salutò con una lunga e doverosa ovazione. Fu Città vuota il primo disco ad uscire sotto etichetta Ri-Fi, dopo la rescissione del contratto con Matalon.
Oltre alla mera nota biografica, la vicenda di Mina ha rappresentato una vera e propria evoluzione del costume sociale italiano, soprattutto nei confronti della donna, non più giudicata a priori per il suo stile di vita magari non consono alla mentalità cattolica e piccolo-borghese allora dominante. Il figlio di Mina si chiama Massimiliano Pani ed è oggi un musicista e autore.

Primadonna in diversi varietà del sabato sera, nel 1965 Mina torna dopo quattro anni a Studio Uno ed è in quella edizione che il maestro Bruno Canfora le affida la canzone Brava, in cui le capacità vocali di Mina vengono espresse in tutta la loro potenza e versatilità. Altre trasmissioni da lei condotte sono: "Sabato Sera" del 1967 (storico lo sketch in cui invita i quattro presentatori più popolari della TV di allora, Mike Bongiorno, Corrado, Enzo Tortora e Pippo Baudo a cantare con lei), "Canzonissima" edizione 1968 con Paolo Panelli e Walter Chiari, "Teatro 10" condotta nel 1972 con Alberto Lupo - la cui sigla finale Parole, parole, è poi divenuta un evergreen - e "Milleluci" nel 1974 con Raffaella Carrà, tutte dirette dal celebre regista televisivo Antonello Falqui.
Inoltre, dagli esordi al ritiro, è protagonista di varie campagne pubblicitarie che la rendono protagonista di alcuni piccoli capovalori di comunicazione, diretta da registi come Piero Gherardi e Valerio Zurlini. In particolare viene scelta nei primi anni Sessanta come testimonial dall'Industria italiana della Birra, mentre dal 1965 al 1971 registra moltissimi caroselli - i più interessanti - per la Barilla; dal 1973 al 1977 Mina girerà per la Tassoni.

Non si contano i suoi successi. Tuttavia non si possono tralasciare, per quanto concerne il primo decennio di carriera: Nessuno (1959), inzialmente cantata da Wilma De Angelis in versione melolodico-tradizionale; Tintarella di luna (1959), con cui conquistò per la prima volta la #1 dell'hit-parade; Il cielo in una stanza (1960), scritta da Gino Paoli; Città vuota (1963); È l'uomo per me (1964); Un anno d'amore (1964), suo personale record di permanenza in classifica con sedici settimane consecutive alla #1 dell'hit-parade; E se domani (1964); Se telefonando (1966), scritta da Ennio Morricone su testo di Maurizio Costanzo e Ghigo De Chiara; e ancora: Sono come tu mi vuoi (1966), fra le tante canzoni composte appositamente per lei dal maestro Bruno Canfora, legate ai trionfi televisivi del sabato sera; La banda di Chico Barque De Hollanda con traduzione italiana di Antonio Amurri (1967).

A partire dalla fine degli anni Sessanta, il suo stile interpretativo progredisce in modo lampante, grazie ad un timbro vocale maggiormente denso e vibrato, e in generale, ad una più attenta scelta del repertorio. Canzoni quali Non credere (1969), Bugiardo e incosciente (1969), Grande grande grande (1971), E poi… (1973), mostrano una Mina in splendida forma, languida, sensuale, accattivante; tanto da essere la principale musa ispiratrice del celeberrimo duo di compositori Mogol/Lucio Battisti, che le affidarono la trilogia di successi Insieme (1970), Io e te da soli e Amor mio (1971).
L'importante è finire (1975) e Ancora ancora ancora (1978), vengono portate al successo da una Mina sempre meno visibile sui teleschermi, ma sempre più libera e audace nelle proprie scelte musicali e nella gestione della propria attività di cantante. Entrami i testi sono del cantautore Cristiano Malgioglio.
Anche dopo il ritiro dalle scene, molte altre sue canzoni conquistano una vasta notorietà, tra cui si ricordano Anche un uomo (1979), sigla del Rischiatutto; Morirò per te (1982); Rose su rose (1984); Questione di feeling (1985), duetto con Riccardo Cocciante; Via di qua (1986), duetto con Fausto Leali; Neve (1992), che innaugura la collaborazione con gli Audio 2; Volami nel cuore (1996), nonchè tutto il disco Mina Celentano, realizzato nel 1998 col suo storico collega "molleggiato" Adriano Celentano; fino alle più recenti Oggi sono io (2001, cover di Alex Britti) e Portati via (2005).

Il locale in cui esordì, la Bussola di Viareggio, è indissolubilmente legato al nome di Mina, che negli anni vi si esibisce riscuotendo sempre le maggiori attenzioni da parte di pubblico e stampa, diventandone infine una vera e propria esclusiva, ospite fissa per intere stagioni dove si registra il tutto esaurtito.
Nel 1968 per festeggiare i dieci anni di carriera, Mina si esibisce proprio alla Bussola e registra quello che sarà anche il primo disco live realizzato da una cantante italiana, Mina alla Bussola dal vivo: il progetto comprendeva anche una ripresa video a colori che purtroppo non risultò sul piano tecnico, così come gran parte delle registrazioni audio, il chè determinò il completamento dell'album con brani in realtà incisi in studio.
Ad ogni modo è da apprezzare lo sforzo particolarmente ambioso, intento a celebrare non solo dieci anni di straordinario, immutato successo (all'epoca nessun artista era mai rimato sulla cresta dell'onda per così tanti anni), ma anche l'intensa attività concertistica di Mina in Italia e all'estero, dove conquistò una certa notorietà incidendo parecchi brani in inglese, spagnolo, francese, tedesco, portoghese, turco e giapponese.

Alla fine degli anni Sessanta arrivano le richieste da parte di Frank Sinatra per una collaborazione con Mina, che ne sancirebbe il definitivo lancio nello show business statunitense, lancio mai avvenuto per rinuncia della stessa cantante, che ebbe un esaurimento nervoso.
L'addio alle scene era già stato annunciato da Mina nel 1972, anno in cui per tutta l'estate tenne una serie di concerti con una grande orchestra composta da musicisti eccellenti proprio alla Bussola di Viareggio (nella serata del 16 Settembre venne registrato il live Dalla Bussola, e di fatto rimarrà questo l'unico concerto di Mina di cui esiste una ripresa filmata). L'anno successivo, però, la cantante riappare nei caroselli per la cedrata Tassoni (che girerà fino al 1977), e nel 1974 avviene il suo ritorno in tv con Milleluci, l'ultimo programma che la vede padrona di casa assieme alla Carrà.

Negli anni seguenti, caroselli a parte, le sue apparizioni televisive si diradano del tutto: l'ultima in assoluto andò in onda per tutta l'estate del 1978 e fu la sigla finale del programma "Mille e una luce", in cui Mina presentò la sua Ancora ancora ancora in modo particolarmente ammiccante (intervenne addirittura la censura con la riduzione dei primi piani sulla bocca).
Ma quello era soprattutto l'anno del ritorno di Mina alle esibizioni dal vivo, ed è ciò a suscitare il vero clamore. I concerti si sarebbero tenuti a Bussoladomani, sempre a Viareggio, e sarebbero dovuti essere quindici, coprendo tutta la stagione estiva: in realtà furono solo undici a causa di un'infezione polmonare che colpì la cantante prima della conclusione dei live-evento, che comunque riscossero un successo enorme e insuperato in termini di coinvolgimento popolare. L'ultimo di questi concerti prevedeva una ripresa televisiva e la registrazione di un terzo disco dal vivo, poi ugualmente ricavato da una prova audio che casualmente era stata predisposta dal tecnico Nuccio Rinaldis proprio la sera dell'ultimo suo concerto in assoluto, il 23 Agosto 1978. Il disco sarà intitolato semplicemente Mina live '78.
In molti si sono chiesti il perchè di un ritiro a tempo indeterminato che nessuno avrebbe previsto proprio all'apice di una popolarità che probabilmente era divenuta sin troppo vasta per essere gestita serenamente.
Stabilitasi definitivamente a Lugano (dove si era trasferita alla fine degli anni Sessanta), chiede, ottenendola il 10 dicembre 1990, la cittadinanza elvetica.

Dal 1979 al 1995 Mina pubblica un doppio disco all'anno, alternando cover e brani inediti e solo a partire dal 1996 la sua produzione si diversifica alternando album di brani inediti a monografie dedicate a generi musicali (Napoli, musica sacra) o autori celebri (Beatles, Frank Sinatra, Renato Zero, Domenico Modugno).
Alla sua città d'adozione, la cantante ha dedicato nel 1996 - con un significativo gesto d'amore - un album discografico dal titolo, appunto, Cremona, in cui compare lo splendido successo "Volami nel cuore".

Nel 2001 la cantante, a sorpresa, torna sulle scene, attraverso Internet, sul portale Wind, dove si fa riprendere durante le sessioni di registrazione delle sue canzoni. Dalle riprese verrà tratto il DVD Mina in studio. L'evento, con i suoi 15 milioni di contatti, è stato fra i più seguiti di tutti i tempi in Italia.
Negli ultimi anni ha iniziato a collaborare con quotidiani e riviste in veste di opinionista. Scrive settimanalmente un articolo in prima pagina per La Stampa e tiene una rubrica sul settimanale Vanity Fair, in cui risponde alle numerose lettere dei suoi fan.
Nel 2004 esce The Platinum Collection, tripla raccolta di successi destinata a comparire in classifica per almeno cinque anni. Successivamente pubblica Bula Bula (2005) , la cui ghost track Fever sarà la sigla di apertura della trasmissione sportiva Quelli che il calcio.

Nel 2005 esce una monografia dedicata al "Maestro" Frank Sinatra dal titolo L'allieva, album minimalista e parecchio raffinato.
Nel 2006 viene pubblicata la seconda raccolta delle sue migliori canzoni, The Platinum Collection vol.2 e un volume dal titolo Ti amo… con una copertina parecchio bizzarra di matrice leicesteriana.
Il 10 gennaio 2006 si sposa con il cardiologo Eugenio Quaini, con il quale conviveva da ormai 25 anni, per cui all'anagrafe risulta come Mina Anna Quaini. La cerimonia si è svolta a Lugano in Svizzera in gran segreto. Lo ha reso noto la stessa Mina in un suo articolo pubblicato su Vanity Fair.
Nel 2006 pubblica l'album di inediti Bau, anticipato dal singolo Mogol-Battisti (rendendo omaggio alla mitica coppia della musica italiana), cantato in duetto con Andrea Mingardi il quale è anche autore di numerose canzoni del disco.

Nel 2007 esce un ennesimo box antologico con le sue più belle canzoni d'amore Love Box, voluto però dalle Emi, e nello stesso anno Mina duetta con Miguel Bosè rivisitando in lingua spagnola una delle canzoni più famose della cantante italiana, Acqua e Sale (Agua y Sal), precedentemente cantata con Adriano Celentano.
Il 21 settembre 2007 esce Todavía, che contiene 14 tracce, 12 delle quali sono delle cover dei suoi brani in lingua spagnola. Il disco, subito dopo l'uscita, nella settimana dal 06/10/2007 al 12/10/2007 arriva primo in classifica. Tra i duetti figura anche Cuestión de feeling (Questione di feeling), cantata insieme a Tiziano Ferro.
A novembre dello stesso anno Mina duetta anche con Giorgia in Poche parole, brano contenuto all'interno di Stonata, album della cantante romana.


Source

Canzoni Top

Se telefonando 1

Se telefonando

Città vuota 2

Città vuota

Il cielo in una stanza 3

Il cielo in una stanza

Parole Parole - 2001 Remastered Version 4

Parole Parole - 2001 Remastered Version

Tintarella Di Luna 5

Tintarella Di Luna

Un anno d'amore 6

Un anno d'amore

Conversazione 7

Conversazione

E se domani 8

E se domani

Nessuno 9

Nessuno

Mi sei scoppiato dentro il cuore 10

Mi sei scoppiato dentro il cuore

Album Top

Studio Uno
Studio Uno
canzoni
Studio Uno '66
Studio Uno '66
canzoni
Bravamina
Bravamina
canzoni

Commenti(0)

Log in to comment